Nuove forme per il vivere collettivo: dai villaggi del ventennio fascista allo sviluppo urbano anni ‘50

Pubblicazione del saggio Nuove forme per il vivere collettivo: dai villaggi del ventennio fascista allo sviluppo urbano anni ‘50 all’interno di Architettare Dossier 02, Dossier della rivista della Fondazione degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Reggio Emilia, Maggioli Editore

 

Estratto del saggio scritto da Monica Cavalletti

Durante il ventennio fascista la questione abitativa venne affrontata contemporaneamente su due fronti in risposta alla persistente carenza di alloggi. Da una parte, per limitare l’aumento della domanda, si attuò un forte controllo dell’immigrazione nella città da parte di persone provenienti da altri comuni, dalle campagne e dal forese che culminò nei «Provvedimenti contro l’urbanesimo» della L.1092/39. Dall’altra parte la costruzione di nuovi alloggi fu la diretta conseguenza dei piani di risanamento del centro cittadino e della politica di regime di sfollamento delle città in favore di una ruralizzazione delle classi sociali meno abbienti. […]

Spostandoci su via Magenta, che in quegli anni fu interessata da un progetto di valorizzazione come nuova arteria commerciale e nuova via di accesso alla città, il nuovo gruppo di case popolari in costruzione prese il nome di “Tagliate”, in riferimento al drastico provvedimento cinquecentesco di abbattimento degli alberi all’esterno delle mura cittadine per lasciare spazio libero in favore alle operazioni dell’artiglieria. […]

L’opera dell’Istituto Fascista Autonomo Case Popolari prosegue con la costruzione dei cosiddetti “villaggi”: il Filippo Corridoni a Villa S. Croce, oggi Pistelli, il Costanzo Ciano a Villa Ospizio oggi Stranieri, l’Alessandro Mussolini in Villa Coviolo oggi Foscato (dal nome di un abitante caduto nella lotta partigiana), il Principe di Napoli al Migliolungo, poi denominato Catellani e successivamente demolito per far posto all’odierno complesso residenziale “Betulla 21”.

 

 

Villaggio Il Cairo, edifici realizzati secondo un progetto del1937 redatto dalle O.M.I. Reggiane e successivamente acquistati da IACP alla fine del 1961 (oggi demolito).

 

Villaggio Foscato. Foto aerea

 

Quartiere Don Pasquino Borghi. Foto storica dell’edificio affacciato su Via Emilia all’Ospizio

 

Fotografie Archivio ACER RE